lunedì 25 febbraio 2008

Eddie Vedder - "Into the Wild"

VOTO 9/10

Chiariamoci, il mio rapporto con Eddie Vedder e i Pearl Jam trascende da qualsiasi considerazione si possa fare.
Su qualsiasi cosa.


Detto questo, entriamo nel merito dell' album.
Il debutto solista di Eddie Vedder fa da colonna sonora allo splendido film di Sean Penn, capolavoro assoluto (a proposito leggete la recensione del
mio amico Lorenzo nel suo Blog Superfluo, vedi il link a lato). Il disco è veramente una "colonna" per tutta la pellicola, e nelle liriche nonchè nella chitarra acustica di Eddie si cattura esattamente l'essenza del viaggio che il protagonista sta compiendo. Il film non sarebbe stato lo stesso senza. Per il resto le parole che si possono spendere trovano veramente il tempo che trovano: quelle del disco sono le parole da ascoltare, o meglio da sentire, perchè ci sono testi che non si possono anzi non si devono spiegare, perchè inevitabilmente si perderebbe quella poesia e quella verità che racchiudono. Dal punto di vista compositivo è impossibile non notare il frequente utilizzo dell'ukulele, strumento a cui Eddie è incredibilmente affezionato, al punto da affermare che durante un suo blocco creativo all'inizio della scrittura dei brani che nel 2000 sarebbero andati a comporre "Binaural" dei Pearl Jam utilizzò proprio lo strumento a quattro corde hawaiano per ritrovare la vena creativa. Forse questo è un leggerissimo punto debole dell'album, l'unico: come non pensare al giovamento che canzoni quali No Ceiling o la splendida Rise avrebbero tratto dalla sostituzione dell'ukulele con una chitarra acustica (vedi infatti Guaranteed, vincitrice del Golde Globe come miglior colonna sonora). Da ascoltare dopo aver visto il film, ha tutto un altro sapore sorattutto per chi non conosce l'artista di cui stiamo parlando. Se sapete di chi sto parlando tutta questa recensione è inutile e superflua.

"society...you're crazy breed...I hope you're not lonely, without me..." Society

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai detto tutto quello che c'era da dire. Un disco perfetto. Lo amavo prima di vedere il film di Penn, e dopo la visione mi sono trovato ad amarlo ancora di più.
Non mi stanco mai di ascoltarlo (anche più volte di fila).

Ed era veramente un sacco di tempo che non provavo questa dipendenza per un album.

Francesco ha detto...

Aggiungo che è un ottimo disco mattutino, è spesso la prima cosa che ascolto quando mi alzo ed esco di casa...da provare, terapeutico!

Demian ha detto...

Io invece non l'ho ascoltato ma ho visto il film...I pezzi come colonna sonora ci stanno molto bene, però se tu dici che va anche ascoltato a prescindere dal film, seguirò il consiglio.
A presto. :)