mercoledì 27 febbraio 2008

Subsonica - "L' Eclissi"

VOTO 7/10

Se avessi recensito "L' Eclissi" una settimana dopo dalla sua uscita sarebbe stato un 9/10. Due settimane dopo un 8/10. Adesso è un 7, e forse un po' regalato...
E non va bene, perchè se facessi una recensione di Defenitely Maybe degli Oasis sarebbe un 10/10, a quattordici anni di distanza.
A me i torinesi piacciono da matti, esibizioni live sconvolgenti (senza eguali in Italia) e dischi mai banali. Ma attenzione: mai banali nei confronti del mondo "extra-Subsonica", in un' Italia povera di nuove idee, ma se parliamo di confrontare i Subsonica con...i Subsonica? Nel disco ci sono ottimi pezzi, non intendo essere frainteso: Veleno, L' ultima risposta, Piombo, (fantastica), Quattrodieci; tutti brani grandiosi, in perfetto stile Subsonica. Ed infatti la mia autoradio mandava in loop il nuovo lavoro dei 5. Per una settimana, dieci, diciamo quindici giorni. Poi mi ha un po' stancato. Sì, perchè se parlo di Subsonica (inevitabilmente) a me balza in testa quel capolavoro supremo che è stato ed è Microchip Emozionale, dove canzoni come Colpo di pistola, Liberi tutti, Aurora sogna, Tutti i miei sbagli, Discolabirinto (anche se per me quest'ultima è molto sopravvalutata) hanno fatto la storia dei Subsonica e non solo. Qui cose che resteranno nell'immaginario collettivo della nuova musica italiana non ce ne sono.
Dal punto dei vista dei testi, direi non male. Ma non male non puo' bastare, perchè se canti in italiano ciò che dici arriverà in maniera più che diretta
agli ascoltatori della penisola, abituati a distrarsi con le melodie di oltre oceano. Sono testi molto buoni, davvero, ma si torna al solito discorso: anche per quanto riguarda le liriche, c'è ben poco che si avvicina alle atmosfere di Microchip Emozionale. Punti di forza del disco: Boosta, fenomenale. Una creatività nell'uso di synth e tastiere paragonabile solo ad alcuni (anzi pochi) artisti britannici. In secondo luogo la produzione del disco, strabiliante, con delle sonorità veramente d'avanguardia che riescono a spingere ai limiti massimi anche incisi dove l'assenza di chitarre distorte potrebbe far presagire un calo di intensità, che invece non cala mai nei pezzi validi (diciamo la metà) di questo album. Nel complesso comunque un buon prodotto, anche se dai subsonica era leggittimo aspettarsi qualcosa di più.

"Come gli adesivi che si staccano...lascio che le cose ora succedano..." Veleno

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io mi sono fermato al primo ascolto a causa di altri cd. Sono quindi ancora nella fase in cui grido quasi al miracolo, alla resurrezione dei Subsonica dopo il piattume di "Terrestre" (che non era nemmeno malvagio al 100%, ma dai Subsonica non si può accettare un disco del genere!).

Mi riprometto di ascoltarlo ancora con attenzione.

Ciao,
Lore

Anonimo ha detto...

A me non è piaciuto per niente.
troppa voglia di sconvolgere, di essere alternativi e poi somiglia tanto "agli spunti" che altri hanno preso dai loro album...

Francesco ha detto...

@ Antonella

Capisco il tuo punto di vista. Sicuramente non hanno punto sull'originalità.o meglio,sempre sulla stessa.