martedì 3 giugno 2008

Le Luci della Centrale Elettrica - "Canzoni da Spiaggia Deturpata"



VOTO 9


Quest'uomo è un genio. Sì, perchè un cantautore che come nome d'arte usa "Le Luci della Centrale Elettrica" è un genio, uno psicopatico. Classe 1984, la sua visione delle cose l'ho avuta prima di ascoltare le sue canzoni e leggere i suoi testi, ho visto il suo myspace. Se leggete quali sono le influenze capirete che stiamo parlando di qualcosa di diverso. Di qualcos'altro. Ecco, posso dire che Le Luci della Centrale Elettrica è ciò che io intendo come alternativo. Alternativo a tutto. C'è un misto di Rino Gaetano (certi utilizzi della voce lo ricordano molto da vicino, e poi il disco si conclude con una splendida citazione del grande Rino), CCCP e un modo di vedere la musica e il mondo veramente distante, anche se poi lo descrive nel modo più realistico possibile e con immagini talmente reali da sembrare vere fotografie. Sottolineo "Per combattere l'acne" , "Piromani", "La lotta armata al bar" come episodi migliori di un assoluto capolavoro. La "povertà" stilistica del lasciare spesso le canzoni affidate a due-tre tracce di chitarra soltanto non rendono il lavoro stantio e banale, in quanto le canzoni sono slegate dalla logica del ritornello radiofonico, della struttura primo-beatlesiana che monopolizza la discografia oggi. E poi,soprattutto e sopra tutto ci sono i testi di "Canzoni da Spiaggia Deturpata". A questo proposito, non sapendo in che chiave parlarne, vi lascio una serie di citazioni da questo che senza dubbio il disco rivelazione de 2008.

"ci siamo addormentati rovistando tra i futuri più probabili"
"proteggimi dai lacrimogeni, e dalle canzoni inutili"
"portami a bere dalle pozzanghere"
"la notte atomica ci ha rimboccato le palpebre"
"esprimere desideri quando vedi scoppiare navicelle spaziali"
"arrampicarsi sulle impalcature per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore"
"lavarsi i denti con l'antenna della televisione durante la pubblicità"
"con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le compagnie telefoniche"
"siamo l'esercito del Sert"
"maratone sulle tue arterie...sui lavori in corso solo per farti venire"
"...e invidiare le ciminiere perchè hanno sempre da fumare"
"costruiremo delle molotov con i vostri avanzi e faremo dei rave sull'enterprise"
"farò rifare l'asfalto per quando tornerai"
"con i pugni alzati...per accendere le sigarette con i fulmini"
"perchè non ci siamo mai rincorsi come nei film melodrammatici di merda?"
"attenti ai gatti con l'aids, ai passanti che gettano i cervelli dal cavalcavia"
"fotografare le braccia e le lamiere storcersi per poi dirmi guarda come siamo friabili"
"...e ci piscino pure addosso gli angeli e i conoscenti morti negli incidenti stradali"
"non capisci gli incubi dei pesci rossi"
"passeresti ore a pettinarmi le vene parlandomi di amore e di metadone"
"dal naso colano le sere"
"venere del mio intestino tenue, quando dormo guido piano,non ti preoccupare"
"e tornino a crepare ma dal ridere, le nostre madonne anoressiche"
"andiamo a vedere i colori delle ciminiere dall'alto dei nostri elicotteri immaginari"
"andiamo a dar fuoco ai tramonti e alle macchine parcheggiate male"
"andiamo ad assaltare i cieli farci sconfiggere e finire sui telegiornali, foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali"
"trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città"
"noi siamo egocentrici come i gatti scappati dai condomini"
"facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti"
"guardando i muratori che camminano sui tetti fare ancora i nostri imbarazzanti progetti coi pianeti che ci precipitano in cucina e ci disfano i letti matrimoniali in cui dormiamo da soli come i cani investiti o i bambini mangiati dai democristiani"
"gli addetti alla fabbricazione del buonumore sono in cassa integrazione"
"rifacciamo le tette ai nostri momenti scadenti"
"correvi su chilometri di scontrini,ma non mi raggiungevi"
"cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero"
"fammi i tuoi discorsi metafisici sui fori dei piercing che si richiudiono, su gli occhi spenti con l'estintore"
"sarà la prima che non andrò a votare, sarà la prima volta che non andrò a puttane"
"non ho paura degli ecomostri"
"avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari"
"i sistemi d'allerme si sono sgolati ma non hanno fatto feriti"
"hanno i fanali accesi per investirci"
"ti porto sul ponte più bombardato d'europa"
"vieni con me a correre sulla circonvallazione ch eho voglia di stordirmi un po' con i fumi dello smog""
"saremo i vostri migliori fornitori di mine"
"...che a forza di bere ti vada di traverso il mare"
"sogni smantellati e deoprtati in siberia mentre ti addormenti"
"mentre mi parli e contribuisci allo scoglimento dei ghiacciai distribuisci volantini che diventano pavimenti"
"...gli etilometri ubriachi fradici"
"...le nostre aspirazionei quando strattonavamo il mare dove andavamo a farci male"
"arruoliamo brigatisti nei bar deserti sui navigli"
"staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare"
"Milano era veleno...era un deserto al contrario, un cielo notturno illuminato a giorno da stelle militanti, da stelle deficienti"
"con i nostri occhi di criptonite andiamo a vedere le luci della centrale elettrica"

mercoledì 14 maggio 2008

Afterhours - Live @ Saschall, Firenze 13 mag 08


GLI AFTERHOURS SONO LA MIGLIORE BAND ITALIANA.

E MANUEL AGNELLI E' UN FOTTUTO GENIO.


venerdì 9 maggio 2008

Afterhours - "I Milanesi Ammazzano il Sabato"

VOTO 8.5

Al primo ascolto noto subito una cosa: tre brani, quei tre brani in anteprima sono stati troppi. Sì, perchè se avessi acquistato il disco senza conoscere "E' solo febbre", "Pochi istanti nella lavatrice" e "Riprendere Berlino" sarei andato totalmente fouri di testa al primo ascolto, gridando non al capolavoro, ma al sublime. Invece ho avuto bisogno di un secondo,terzo,quarto ascolto per tanti brani del disco. Sì, perchè oltre alle suddette anteprime ci sono altri tre-quattro brani dall'impatto immediato che ti fanno gridare al capolavoro ("Tutto domani" in prima linea, ma anche "Neppure carne da cannone per Dio" e "Tema:la mia città"). Il resto, all'inizio, mi aveva lasciato un po' freddino. Certo, ho pensato, ci sono sei canzoni che sono già da annoverare fra i migliori episodi degli Afterhours di sempre, ma il resto? Già il resto. Perchè questo disco di tracce ne ha ben quattordici. E le altre otto? Ho iniziato ad apprezzarle pian piano, una alla volta...prima la zeppeliana "Tutti gli uomini del presidente", con un ottimo Roberto Dell'Era alla voce, poi la title-track, le ottime "Musa di nessuno" e "Orchi e streghe sono soli". Rimangono fuori alcun brani che, sinceramente, lasciano il tempo che trovano, ma ciò nonostante posso affermare che a parere personale questo disco ha mantenuto a pieno le altissime aspettative che aveva suscitato. Una sola pecca, se devo trovargliela: dopo l'ascolto dei primi due estratti pensavo che l'inquietudine del precedente "Ballate per piccole iene" non fosse svanita, mentre in parte ho dovuto ricredermi. Non che i testi siano meno taglienti del solito, anzi, ma forse scritti un po' più semplicemente (cosa ammessa dallo stesso Manuel in un'intervista ad XL di questo mese). Vuoi per la nascita della figlia di Manuel, vuoi per una maturità stilistica ed anagrafica ampiamente raggiunta, gli Afterhours hanno sfornato un disco che vede i suoi episodi migliori proprio nelle canzoni musicalmente ed alla fine anche per i testi considerabili come più "sobrie". Le atmosfere di "Ballate per piccole iene", un po' sono scomparse. Ma va bene così, lamentarsi di un disco del genere nella totale sterilità di ciò che il mercato italiano ci offre è veramente una follia.

"Chi affronterà i maglioncini degli insorti? Blog rum e coca(ina) per battere il sistema"
Tema:la mia città

mercoledì 23 aprile 2008

FI-PI-LI: (per una volta) Superstrada del Rock!


Per una volta lasciamo il mondo della "musica registrata" (così come viene denominata in sociologia) e passiamo a quello dei live. Si concentreranno in un breve periodo una serie di eventi assolutamente da non perdere tutti nel mio (nostro?) amato Granducato, in special modo nei 3 capoluoghi attraversati da quella superstrada che ormai mi ha adottato come suo figlio fedele (per motivi che non sto qui a spiegare...). Senza indugiare oltre, ecco quali sono i concerti di cui sto parlando:

24 apr: "Liberi e Vivi Festival", Donoratico (LI) - MARLENE KUNTZ
25 apr: "Liberi e Vivi Festival", Donoratico (LI) - BAUSTELLE
25 apr: Piazza Comunale, Arezzo - CAPAREZZA
27 apr: Piazza del Vittoria: TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI
3 mag: Saschall, Firenze - CAPAREZZA
13 mag: Saschall, Firenze - AFTERHOURS
9 mag: "Aspettando Metarock", Pisa - BAUSTELLE


Che dire, ce n'è per tutti i gusti!
Il tutto aspettando i concerti estivi, dove la grossa delusione per il Lucca Summer Festival (tutti artisti R&B e pop) è stata spazzata via dalla conferma della presenza all'Italia Wave (quest'anno a Livorno) di Chemical Brothers e-udite udite-il ritorno dei Verve!!! Fantastico. Senza dimenticare i Sigur Ros nella splendida cornice del Giardino dei Boboli a Firenze.
Speriamo nell'aggiunta di qualche altro nome, ad arricchire un'estate che si preannuncia ricca di eventi niente male!




domenica 20 aprile 2008

Blogger in Chains

Con clamoroso ritardo rispondo alla catena inviatami da Lorenzo, e da novellino del mondo blogger lo faccio anche onorato!!! :)


Ecco le semplici regole di questa catena:


- indicare il link del blog di chi vi ha coinvolti : è lì sopra

- inserire il regolamento del gioco sul blog; sono queste...no?

- citare sei cose che vi piace fare; vado subito

- coinvolgere altre sei persone; sei sono tante...sono nuovo! Ok,vediamo un attimo

- comunicare l’invito sul loro blog; mm...deviamo/vediamo...


Ecco queste famose "6 cose che mi piace fare":


1. Analizzare testi di gente molto più brava di me a scrivere, cercare di carprine trucchi e segreti. E poi spiegare ai miei amici o chi che sia quanto quei testi siano favolosi (spesso esagero lo so,scusate.)

2. Comprare vestiti possibilmente con qualcosa di eccentrico o quanto meno ricercato (se poi a Londra allora è il massimo)

3. Poster. DIPENDENZA TOTALE.

4. Criticare. In generale, generalizzando.

5. Fumare sigarette in macchina, impensabile andare oltre i 4-5 km senza.

6. Ascoltare la musica in movimento, macchina ma soprattutto a piedi. L'ho sempre fatto, da quando ero piccolo. La musica va introdotta nel mondo esterno, non puo rimanere dentro le casse di un portatile.


(ovviamente ci sono altri miliardi di cose, molte erano banali o noiose.)


Giro l'invito ad alcuni blog che ho trovato parecchio interessanti:



sabato 19 aprile 2008

Caparezza - "Le Dimensioni del Mio Caos"

VOTO 9/10

Per qualcuno sarà un voto esagerato, e vi posso capire. So solo che a mio parere questo è di sicuro il miglior lavoro mai pubblicato da Caparezza, e sicuramente uno dei migliori dischi italiani usciti negli ultimi anni. Senza dubbio, e per un semplice motivo: è incredibilmente e genialmente bellissimo.
Il disco è in verità un concept album, e racconta una storia con tanti diversi persona
ggi. Tutto parte con il nostro che durante un concerto (La rivoluzione del sessintutto) commemorativo del sessantotto decide di distruggere la sua Stratocaster su di un amplificatore: l'esplosione crea un varco spazio-temporale da cui appare Ilaria, giovane hippie sessantottina che però si adagia in fretta alla nostra era fatta di cellulari, myspace, e contraddizioni varie. Il tutto è espresso in uno dei capolavoro del disco, ovvero (titolo galattico) Ilaria condizionata. Il signor Rezza Capa affronterà tante peripezie, dall' arresto in quanto "portatore di tasche" (dove puoi nascondere le cose), all'incontro con il muratore Luigi Delle Bicocche al lavoro per la costruzione dello Spazioporto Pugliese. La sua storia verrà magistralmente raccontata nel primo singolo del cantante di Molfetta, Eroe, altro episodio fortunatissimo del disco. Geniali anche brani come Pimpami la storia, dove uno studente esorta il proprio professore a cambiare i contenuti dei libri di storia, oppure i due che ritengo essere i capolavori assoluti del disco: Io diventerò qualcuno e soprattutto Abiura di me. La prima espone il ruolo del "Fronte dell'Uomo Qualcuno", il quale permette a tutti di emergere dall'anonimato e diventare dei personaggi, degli uomini qualcuno. Mi sono lasciato per ultimo quella che secondo me è...la genialità pura. Abiura di me si fonda su liriche che per la gran parte del brano sfruttano metafore prese da videogiochi, soprattutto quelli dei favolosi anni 80/primi 90. Ora, sarà perchè sono nominati tantissimi videogiochi che adoro, sarà che il tutto è addobbato da chitarroni misti a musichetta in pieno Sega MasterSystem style, ho trovato questa canzone (lo ripeto) brutalmente geniale.
Il disco non ha mai cadute di stile, anche brani che possono essere meno di impatto (vedi la finale Bonobo power) hanno comunque il loro senso, la loro ragion d'essere all'interno della storia raccontata da Caparezza in questo fantastico, incredibile concept album che è Le Dimensioni del Mio Caos.


"Pensavi che sparassi palle? Bravo!io sono il drago di Puzzle Bobble...come Crash mi piace rompere le scatole ma rischio le mazzate che nemmeno Double Dragon." Abiura di me

giovedì 27 marzo 2008

Gallows - "Orchestra of Wolves"

VOTO: 7.5/10

Vi ricordate Tmc2, VideoMusic? Erano gli anni '90, e c'era una trasmissione fantastica che si chiamava Desperadio presentata dal mitico, anzi, mitolgico Mixo, il quale un giorno disse una frase che mi ricordo da ormai 10 anni: "nella musica ci sono due generi: quella buona, e quella cattiva." Ecco, questo vi fa capire come si possa ascoltare sia i Subsonica, sia i Gallows.
Dico questo perchè i cinque ragazzi inglesi sono...come definirli...immaginate di ingoiare, una dietro all'altra, una cassa di lamette. Ora masticate. Questi sono i Gallows, un misto di metal, hard(ma parecchio hard) core, punk anni '80 e chi più ne ha più ne metta. Ciò che ha fatto esplodere i cinque in Inghilterra è senza dubbio il carisma di Frank, voce e soprattutto carisma della band. Un ragazzino esile esile, capelli color aragosta e lentiggini su tutto il viso. Il resto, tutti tauaggi, e coloratissimi per giunta; il tutto da aggiungere al fatto di essere un animale. Da palcoscenico, si intende. Non è comunque un caso che sia stato messo al primo posto della "Coolist" di NME, visto che al tutto si somma un impegno sociale notevole, soprattutto all' interno della campagna "Music Against Racism". Per entrare nel merito del disco (dimenticavo) ci sono alcuni brani notevolissimi, vedi Abandon Ship, o Come Friendly Bombs o la splendida (il titolo dice tutto) Just Because You Sleep Next to Me, It doesn't Mean You're Safe. Le canzone sempre micidiali aggiungono alla suddetta potenza una tecnica non indifferente, insieme ad una struttura mai banale. Da non sottovalutare l'importanza dei testi, che spesso nel mondo della musica "dura" lasciano a desiderare: qui invece c'è un'accuratezza particolare, a far capire che una canzone puo' essere una mina solo se accompagnata da un testo veramente forte, e non "fuck you, i hate you..."...bla bla bla...Su tutti, cito Abandon Ship, dove questo fantomatico comandante annuncia ai passeggeri che la nave sta affandando, e i passggeri disperati si abbracciano prima di affogare. Questa che sembra la metafora ampiamente già vista del comandante=capo di stato e i poveracci che affogano=il popolo di sottomessi in realtà ha un significato ben diverso, esplicato dalla voce di Frank nella parte finale della canzone. è lui il capitano,è lui che ha fatto affondare la barca. Geniale. Una band che in UK hanno già definito il fenomeno hardcore più grande degli ultimi 10 anni. E come dargli torto? la speranza è che il prossimo disco contenga più brani che facciano alzarti dalla sedia gridando al capolavoro, su questo disco sono circa la metà, il resto, onestamente, sembrano un po' brani riempitivi. Ma c'è tempo.

"Mayday - Mayday...the captain has lost control again" Abandon Ship

mercoledì 27 febbraio 2008

Subsonica - "L' Eclissi"

VOTO 7/10

Se avessi recensito "L' Eclissi" una settimana dopo dalla sua uscita sarebbe stato un 9/10. Due settimane dopo un 8/10. Adesso è un 7, e forse un po' regalato...
E non va bene, perchè se facessi una recensione di Defenitely Maybe degli Oasis sarebbe un 10/10, a quattordici anni di distanza.
A me i torinesi piacciono da matti, esibizioni live sconvolgenti (senza eguali in Italia) e dischi mai banali. Ma attenzione: mai banali nei confronti del mondo "extra-Subsonica", in un' Italia povera di nuove idee, ma se parliamo di confrontare i Subsonica con...i Subsonica? Nel disco ci sono ottimi pezzi, non intendo essere frainteso: Veleno, L' ultima risposta, Piombo, (fantastica), Quattrodieci; tutti brani grandiosi, in perfetto stile Subsonica. Ed infatti la mia autoradio mandava in loop il nuovo lavoro dei 5. Per una settimana, dieci, diciamo quindici giorni. Poi mi ha un po' stancato. Sì, perchè se parlo di Subsonica (inevitabilmente) a me balza in testa quel capolavoro supremo che è stato ed è Microchip Emozionale, dove canzoni come Colpo di pistola, Liberi tutti, Aurora sogna, Tutti i miei sbagli, Discolabirinto (anche se per me quest'ultima è molto sopravvalutata) hanno fatto la storia dei Subsonica e non solo. Qui cose che resteranno nell'immaginario collettivo della nuova musica italiana non ce ne sono.
Dal punto dei vista dei testi, direi non male. Ma non male non puo' bastare, perchè se canti in italiano ciò che dici arriverà in maniera più che diretta
agli ascoltatori della penisola, abituati a distrarsi con le melodie di oltre oceano. Sono testi molto buoni, davvero, ma si torna al solito discorso: anche per quanto riguarda le liriche, c'è ben poco che si avvicina alle atmosfere di Microchip Emozionale. Punti di forza del disco: Boosta, fenomenale. Una creatività nell'uso di synth e tastiere paragonabile solo ad alcuni (anzi pochi) artisti britannici. In secondo luogo la produzione del disco, strabiliante, con delle sonorità veramente d'avanguardia che riescono a spingere ai limiti massimi anche incisi dove l'assenza di chitarre distorte potrebbe far presagire un calo di intensità, che invece non cala mai nei pezzi validi (diciamo la metà) di questo album. Nel complesso comunque un buon prodotto, anche se dai subsonica era leggittimo aspettarsi qualcosa di più.

"Come gli adesivi che si staccano...lascio che le cose ora succedano..." Veleno

lunedì 25 febbraio 2008

Eddie Vedder - "Into the Wild"

VOTO 9/10

Chiariamoci, il mio rapporto con Eddie Vedder e i Pearl Jam trascende da qualsiasi considerazione si possa fare.
Su qualsiasi cosa.


Detto questo, entriamo nel merito dell' album.
Il debutto solista di Eddie Vedder fa da colonna sonora allo splendido film di Sean Penn, capolavoro assoluto (a proposito leggete la recensione del
mio amico Lorenzo nel suo Blog Superfluo, vedi il link a lato). Il disco è veramente una "colonna" per tutta la pellicola, e nelle liriche nonchè nella chitarra acustica di Eddie si cattura esattamente l'essenza del viaggio che il protagonista sta compiendo. Il film non sarebbe stato lo stesso senza. Per il resto le parole che si possono spendere trovano veramente il tempo che trovano: quelle del disco sono le parole da ascoltare, o meglio da sentire, perchè ci sono testi che non si possono anzi non si devono spiegare, perchè inevitabilmente si perderebbe quella poesia e quella verità che racchiudono. Dal punto di vista compositivo è impossibile non notare il frequente utilizzo dell'ukulele, strumento a cui Eddie è incredibilmente affezionato, al punto da affermare che durante un suo blocco creativo all'inizio della scrittura dei brani che nel 2000 sarebbero andati a comporre "Binaural" dei Pearl Jam utilizzò proprio lo strumento a quattro corde hawaiano per ritrovare la vena creativa. Forse questo è un leggerissimo punto debole dell'album, l'unico: come non pensare al giovamento che canzoni quali No Ceiling o la splendida Rise avrebbero tratto dalla sostituzione dell'ukulele con una chitarra acustica (vedi infatti Guaranteed, vincitrice del Golde Globe come miglior colonna sonora). Da ascoltare dopo aver visto il film, ha tutto un altro sapore sorattutto per chi non conosce l'artista di cui stiamo parlando. Se sapete di chi sto parlando tutta questa recensione è inutile e superflua.

"society...you're crazy breed...I hope you're not lonely, without me..." Society

giovedì 21 febbraio 2008

Baustelle - "Amen"

VOTO 8/10

A me i Baustelle non sono mai piaciuti. Il precedente successo "La Malavita" non mi aveva impressionato molto, e quando ebbi l'occasione di vederli dal vivo arrivai con fatica a fine concerto.
Adesso li adoro. Cos'è cambiato?
E' cambiato che adesso è uscito "Amen", un disco incredibile.
Incredibile perchè le voci di Francesco e Rachele hanno trovato la perfetta alchimi
a, perchè l'ottima produzione fa sì che il disco abbia suoni molto rock ed allo stesso tempo richiami in maniera perfetta a certe atmostere anni 60 e 70. Da menzionare assolutamente sono la cura nei confronti delle liriche, mai banali e sempre alla ricerca di citazioni che sanno spaziare dalla poesia d'autore alla cultura pop americana. Ma il vero punto di forza di "Amen" sono, alla fine, le canzoni stesse: Colombo, Il liberalismo ha i giorni contati, Boudlaire, Antropophaus oltre alla bellissima Charlie fa surf sono dei brani con un' atmosfera incredibile, quasi come se riuscissero a portarti in una sorta di "Mondo-Baustelle". Un disco importante, soprattutto in un panorama come quello italiano che raramente offre simili esempi di originalità e (forse la parola più adatta per definire questo disco) arte.

"Crocifiggetelo. Sfiguratelo in volto, con la mazza da golf. Alleluia." Charlie fa surf

martedì 19 febbraio 2008

These New Puritans - "Beat Pyramid"

VOTO: 7/10

Negli ultimi 2 - 3 anni in Gran Bretagna c'è stata un' incredibile esplosione di talenti, vedi Arctic Monkeys, Editors, Bloc Party, Klaxons etc. Il problema quando si presentano queste situazioni (vedi a metà 90s con il fenomeno Brit-Pop) è che ci si presenta davanti una situazione di overload: iniziano a spuntare da tutti gli angoli mille piccole band che non fanno altro che scimmiottare le più famose sopracitate. Ecco, questo discorso non vale per i These New Puritans. Certo, il punto di contatto con i Klaxons e la cosidetta "New Rave" (in Inghilterra adorano etichettare ogni cosa) c'è, ma sfido chiunque a dire che "Beat Pyramid" è un disco già sentito. La batteria è la prima cosa che arriva dall' ore
cchio al cervello: un meeting fra la techno di oltre manica e ritmi tribali, il basso allo stesso modo martella in continuazione ed in maniera che definirei banalmente come ossessiva suonando sempre poche note, minimalismo. La chitarra su questo disco è come avrebbe dovuto suonare quella dei Klaxons sul loro album: acida e tagliente. Sempre. J.B., fautore della suddetta chitarra è anche il cantante della band, al quale riesce a dare un ulteriore tocco di personalità con il suo ripetere incessantemente poche frasi (vedi Numerology AKA Numbers, Elvis e C. 16th +- -sì, è un titolo- che sono anche gli episodi migliori dell'album). Ottimo anche l'uso di tasiere ed effetti elettronici, ottimi e mai sopra le righe. Se devo trovargli un difetto, gli trovo quello che moltissimi gruppi al debutto presentano: il disco non è incredibile dall'inizio alla fine, ci sono dei momenti di stallo, ma è tutto perdonabile data la giovane età e l'enorme potenziale. Comunque, un disco molto bello, veramente nuovo. Piccola avvertenza: è tofu, non la Coppa d'Oro Sammontana, tradotto, non è per tutti. Se non si ha troppo chiaro il percorso che sta seguendo la musica inglese nell'ultimo periodo si rischia di trovarsi di fronte ad un enigma incomprensibile. E penso che ai These New Puritans la cosa non dispiaccia affatto.

"what's your favourite number? what does it mean?" Numerology (AKA Numbers)